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dil profundo caelo. Et similmente tutte le cose quivi in gyro existente reflectevano, molto più di mundissimo speculo, et cusì le soprastante. Nel medio dilla quale Area nel centro, era il sanctissimo et delicioso fonte dilla divina Genitrice et domina di esso amore artificiosissimamente constituito. Dil quale sacratissimo fonte ante ch’io ne parli, primo tracterò dilla inaudita dispositione et foelicissimo intersito Theatrale. Il quale semota omni dubitatione, sopra il capto dil nostro imaginare fue composito, et miraculosamente definito, in forma (como ho dicto) di Theatro. La gradatione dil quale dall’area dilla lucidissima petra principiava. Non solidi, né massicii gradi, ma inani, cioè vacui, quatro cum il scalinato ascenso, uno sopra all’altro, quale et degli subsellii la gradatione. Ne l’altecia dil sedere palmi sei, et nella latitudine gemino pede, et semisse, o vero nell’apertura. Gli quali erano in ambito circundante capsule di diversi fiori constipate, gli quali la medietate dilla sequente bustula non excedevano. Il quarto et supremo grado coaequavasi la sua apertione cum li labri ad una interposita stratula, quini pedi lata. La quale intorniando era coperta d’una perguleta, alta semisse et uno passo. Ultra poscia il culmo dilla inflexura di tale pergula. L’altro ordine di altri tanti gradi ordinatamente sequiva. Il primo inferiore tanto più alto nell’alamento initiava, o vero pariete, circumvallatamente alla parte intrinseca, che la sublime incurvatura dilla pergula non occupava, il vedere dil fronte di esso primo grado. Tale Symmetria directamente era observabile agli subsequenti. Poscia la quarta gradatione, di questo secondo ordine, et cusì dilla tertia, quale la primaria, era di strata, et di pergula, et di commenso uniforme. Gli tabulati parieti, o vero dille dicte pergulature le sponde in circuito, di nigricante petra di nitore speculare erano. Il primo pariete dilla inferiore pergula, era coaxato di petra spartopolia. Il secondo di Hieratites, la tertia suprema di Cepionide. La nitella dille quale sotto le pergule, una apertura dil sereno aere, che in quella reluceva simulava, et non clausura. La quale petra in elevato sotto l’opera pergulare era tanto, quanto incominciava il flexo di essa pergulatura alla interna parte, ultra la nigra tabulatione, al primordio fina dil primo grado era parietato coassatamente dilla materia di esse capselle. Le quale tutte cose cum tanta solerte peritia, et speculato exquisito di arte, et contumace artificio incomprehensibile, et sapientia investigabile furono, cum divo invento, mirificamente conducte, extremamente contemplabile. Imperoché omni cosa perfectamente distincta et explicata (et non una da l’altra confusa et occupata) aptamente et limitata fina dalla extrema summitate allo infimo prono et singularmente