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cusì el superno, quale lo inferno di petre bellissime, di coloratione variate optimamente, et cum coaequatissima cohaesione, una integritate mentiente, cum speculare strissatione et venustissima politura spectabile. Gli suffiti cum elegante operatura il solerte et calotechnio architecto, havea historie inducte di spectatissimo museaco cum elegantissima pigmentura summamente deornati. Le quale historie erano tutti gli effecti da Cupidine facti. Dunque in questa miranda aedificatura diligentemente la expressa peritia et la acuta et magna solertia dill’artifice, la praestante arte dil significo, et la forcia dillo ingegno dil venusto Thesellatore explicata considerai. Alla quale structura ceda il mirabile Templo Ephesio, il Romano Colosseo, et il Veronense Theatro, et omni altro, perché le Columne, Capitelli, Base, Corone, Crustatione, Pavimenti, Statue, Signi, et omni altro accessorio, non sencia magnificentia et diva operatione, mirificamente composite, et coordinate, et perfectamente castigate, et faberrimamente consumate, cum summa admiratione spectatissime constavano. Ceda quivi la superba fama et admiratione dille imagine dil Divo Augusto, et degli quatro Elephanti nel tempio dilla Concordia dicati. Né a questo aequiparare si pole la magnifica imagine di Menelao, et omni altro stupendo ostento. Fora dunque di questo maraveglioso introito, o vero porta mediana et Regia. Tutte quelle officiose Nymphe si rimanseron excluse. Et il divino signore, et la sua gratissima Psyche, et nui inseme, cum quelle due che ne ligorono laetissimamente, et cum extrema voluptate intrassemo. Quivi in questo adito solamente non erano gli laxati spatii, ma parietato et sepito et obturatamente tabulato dilla nobile petra ante insinuata. Indi pervenissimo per sotto il testudinato ad un’altra obvia porticula. La summitate dilla quale era contermine sotto ad una aequatura d’una perguleta, che se dirae. Quivi pervenuti essendo fora dilla interstitia apertura dil testudinato adito, et nella complanata Area dil Theatro, di admiratione summopere digno, introeunti. Io nel primo aspecto, uno miraculo molto et grandemente stupendo vidi. Imperò che tutto il pavimento dil spatio dilla mediana Area dil consepto dilla cavea dil Theatro silicato il vidi di una solida et integra petra Obsidiana, di extrema nigritia, et di duritudine indomabile, tersa et tanto illustre, che io abstracto sopra di quella, nel primo ponere dil mio dextro pede, in quello instante in Abysso inconsideratamente, et me tutto d’amore, et da dolcecia occupato veramente moribondo dubitai praecipitare. Ma la obvia resistentia mi restituite repente gli commoti, et territi spiriti cum laesione dil decepto pede. Nella quale petra chiaro vedevase, et perfectamente cernivasi, quale in placido et flustro mare la lympitudine