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Sopra gli summi scapi superassidevano gli eximii capituli dille recensite columne cum artificiosi abachi, overo operculi sotto le extensure, degli quali subsidevano le perpolite helice magiore, lo illigamento trabeo et di phrygio et coronatione circinante, cum le proiecture dil vivo congruamente a perpendiculo dille columne. Tra una proiectura et l’altra, nel ordine dilla porta nella parte mediana dil zophoro, constava artificiosamente expresso uno nobilissimo excogitato, et invento di veterrimo vaso stipato havendo lo orificio di antiquarie et praependente fronde. Et de qui et de lì iaceva uno cornuto bove prostrato cum gli pedi pretensi al vaso, et cum il capo elevato, et uno nudo quello aequitante cum la dextera elata, et impugnato multiplice virgule, indicava percussuro, cum l’altra il paleario collo amplexando. Proximo il quale una fanciulla nuda dorsuariamente sedeva, cum il brachio verso il solido amplexava il nudo sopra le pantice, et cum l’altra rapito teniva uno velante panno di sopra via il vittato capo impedito sotto il suo sedere usciva per sopra il brachio amplexante, in prospecto uno satyro, il corno abrancato dil bove cum l’intima mano, et cum l’altra voltato il tergo al bove, levata verso la donna teniva uno inglobato serpe. Dentro un altro satyro, cum una mano all’altro corno ritinutose cum l’altra rapiva per gli lori una pendente gravidatura di fronde congerate rivexa sopra lo imo dil corpulamento dil vaso diffiniva, poscia cum moderata incurvescentia all’incontro nella y iii