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murulo di verdissima petra Hexaconthalitho di multiplice coloramento praenitevano. Le altre due de qui et de lì erano di illustre Hieracites cum gratissima nigritia. Daposcia le altre due di albicante Gallatites. Le due sequente l’ordine di Chrysophrasio. Le postreme di fulgente Atizoe di nitore argenteo, et di odore iucondo. Et cusì emusicatamente alternavano, cum incredibile iucunditate di spectatione. Le quale tanto artificiosamente havevano lo enthesi, quanto si al torno exacte fusseron turbinate, cum tale arte, quale Theodoro et Tholo, architecti nella sua officina di turbine a tornare le columne non trovorono. Opera certamente sumptuosa, superba, pretiosa, et elegante. Le columne ionice cum gli capituli, cum gli echini intra lo lanceato. Il quale di corticeo circumvoluto convestito splendicavano cum le base di optimo oro, quale non produce lo aurifero Tago in Hesperia, né Pado in Latio, né Hebro in Thracia, né Pactolo in Asia, né Gange in India. Il zophoro era deornato di antiquaria foliatura in sé convolvula egregiamente excalpta. Et gli cancelli tra le arule circumsepti erano di optimo electro che tale non fue quello, dil quale alla forma dilla mamma ne l’insula Lindo nel tempio di Minerva da Helena fue dedicato. Sopra la plana dil murulo per ciascuno intervallo tra una et l’altra columna era statuto uno vetusto vaso di conveniente operatura al residuo recensito cum faberrima politura variato di petra et di colore, di Sphragide di Colorites, di Calcedonico, di Coaspites, di Achate et di molte altre pretiose et gratissime petre, nel suo terso qualunque obiecto simulando faberrimamente perpolituli et expressi. Cum liniamenti non humani pensai. Fora degli quali vedevasi spectatissimi simplici et plantule, in variata deformatione topiarie congeste. Quivi Amaraco, la aromatica, et crispula Sentonica. Avrotano, Myrtuli, et altri che al contento degli ochii altro più periucundo non si potesse obiecto praestare. Dal praefato peristylio alle rive fina di uno flume il solo citimo era occupato herboso di rosido gramine. Quivi cum gratiosa dispensatione era il floribondo Xiphio, Lavendule, Origani, Pollicaria, Leucorigano, Mente Nympha, che da Plutone il bellissimo munere ricevete. Et ancora florivano le lachryme di Helena, Helenio chiamate, alla facia salubre, et dilla sancta Madre Conciliatrice. Et innumerabile altre plantule celeberrime, aromatice, et di acceptissimo odoramento. Et gli albenti, et cerulei Hiacynthi, et purpurei. Quale in Gallia non è producto. Hora tra le florifere et tenelle frondule, innumeri volatili di eximia pinnatura