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Sotto ancora (de qui partitomi) di una corymbifera et errante hedera da uno deroso alamento di muro propendula, molto di fronde densa, uno spectabile zygastrion assideva di una petra all’eboro simigliante, fin allhora nella maiore parte ancora tersa et luculea. Dentro la quale curiosamente riguardando per una fixura, o vero rima dil coopertorio plano dui cadaveri integri riservati vidi. Per la quale cosa dritamente arbitrai che di saxo chemites era questo sepulchro. Nel fronte dil quale vidi questi hieroglyphi aegyptici insculpti, et intro ancora molte ampulle di vitro et molte figulinate di terra, et alcune statuncule archaeo more aegyptitio et una antiquaria lucerna di metallo artificiosamente facta, et nel suffito dil tegumento pendice, quella una catenula illaqueata retinente suspensa ardeva, et proximo alla testa degli sepulti erano due coronule. Le quale cose auree iudicai, ma per il tempo, et per il lucernale fumo infuscate. Tale fue la interpretatione.