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scandendo. Diqué l’anime dolorose disperate optando la horrifica morte, molto più che gli spaventosi lochi et horrende furie abhorrivano, che epsa odibile morte vanamente affectata. Il quale infoelice et foetulento Herebo era cusì conducto et depolito, che ancora ad gli inspectori non exile spavento induceva. In questo loco vidi una quadrata Ara, nella facia overo fronte dilla quale di maiuscule perfecte questo titulo trovai inscripto.
Molto laetificato di qui partitome, tra le ruine uno nobile saxo di marmoro quadrato trovai, in uno lato fracto, ma la magiore parte riservata in uno fronte tra le undulature nel medio, in modo di due quadrangulette cum l’arco era introscalpto, et de qui, et de lì, una figura altiuscula ovola, l’una havea .D. et uno capo di larva, et l’altra uno .M. et un altro capo il cimatio alquanto fastigiato, ma decacuminato, ove infixo uno veterrimo vaso aeneo promineva sencia operculo hiante, pensai in quello fusseron le cinere condite, cum tale inscriptione, il residuo di liniamenti immune.