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tribune disposite, perché ancora relicte erano alcune parte semiintegre, overo semirute et fragmenti magni di pyle, cum sinuate trabe, et corni di testudinato, et di procere columne di variata specie, alcune numidice et alcune hymettie et laconice tra le sopranominate et altre sorte venustissime pure et expedite di liniamento. Per la dispositione dille quale tribune cusì apertamente iudicai, che in quelle locati fusseron gli sepulchri.

In questo loco ananti tute cose, alla parte postica di esso archaeo tempio mirai uno obelisco magno et excelso di rubente petra. Et nel supposito quadrato vidi in una facia tali hieroglyphi insculpti.

Primo in una circulare figura, una trutina, tra la quale era una platina nelli triangulari, tra la trutina et il circinato dilla platina da uno lato era uno cane, et dal altro uno serpe. Di sotto la quale iaceva una antiquaria arcula, et da questa sublevata recta era una spatha detecta, cum l’acuminato sopra excedendo la trutinale lance, et quivi una corona regia intromissa era, gli quali cusì io li interpretai.

IUSTITIA RECTA AMICITIA
ET ODIO EVAGINATA ET NUDA.
ET PONDERATA LIBERALITAS
REGNUM FIRMITER SERVAT.

Daposcia soto questa in un’altra figura quadrangula vidi uno ochio, due spiche di frumento transversate ligate. Uno antiquario acinace. Poscia dui excussori di frumento transversati tra uno cyclo et cumlorati, uno mundo et uno temone. Poscia era uno veterrimo vaso, fora dil quale prosiliva una fronde di olea baccata di fructo. Seguiva una pansa platina. Due Ibide, sei