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et inhorrescente Borea. Et alhora incontinente una enucleata admiratione nella calda memoria soccorete, che essendo naturale, che la bianchecia disgregi la potentia visiva, questa cum tanta delectatione, in sé tutto el vedere traheva et congregava, non solamente laedendolo, ma a summo solatio et extremo piacere, quel tanto pretioso obiecto ad sé viscido retinendo ligato, et preso, lo occupava. Onde essendo dalla Sacra Donna le sue divote praecatione agli Dii Forculo et Limentino, et alla Dea Cardinea sinceramente finite, rectantise, la bella Nympha (io solamente cum gli ochii fixi alla sua voluptica operatione persistendo) né per tutto ciò unque mosso me sarei, se non che el subtilissimo panno, le dive delitie tornò a recoprire. Daposcia subitariamente dalla simpulatrice donna el Pesulo amoto, quelle gemelle valve, non strepito stridulo, non fremito grave, ma uno arguto murmure et grato, per el testudinato templo reflectendo exsibilava. Et questo animadvertendo cognovi, per vedere sotto la extrema parte delle ponderose valve de una et de l’altra, uno volubile et terete Cylindrulo, il quale per l’axide nella valva infixo, sopra una tersa et coaequata lastra di durissimo Ophytes invertentise et per la frictione faceano uno acceptissimo tintinare. Oltra de questo ragionevolmente me obstupivi, che le valve ciascuna per se medesima, sencia alcuno impulso se aprisseron. Ove da poscia intrati tutti, di subito sencia mirare altronde, quivi affirmatome, volendo investigare, si dicte valve, cusì a tempo et moderatamente, per repenso fusseron tracte, o vero per altro instrumento. Diqué io mirai uno divo excogitato. Imperoché in quella parte, che una cum l’altra, le valve coivano in la lingulata clausura, dalla interna parte, era una lamina de fino calybe sopra el metallo solidata tersissimo. Erano daposcia mirabilmente due Axule di latitudine triente, di optimo Magnete Indico, al quale lo Adamante non dissideva, di Calistone amatore, agli humani ochii praestabile, dal scordeon mortificabondo. Agli navanti singularmente opportuno, le quale del suo conveniente colore monstravano ceruleo, lisse et illustre, affixe perpollitamente nella crassitudine, dilla apertione dil marmoreo muro, cioè nelle poste, alle ante contigue della artificiosa porta. Dunque per questo modo dalla violentia della rapacitate del Magnete, le lamine calybicie erano violentate, et consequentemente per sé le valve cum temporata lentitudine, se reseravano. Opera excellente et exactissima, non solamente de vedere, ma oltramodo di subtile excogitato. Quanta improbitate di investigato di artifice.