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figura iusta si conduce. Novissimamente sopra la suprema plana de ciascuno Pilastro de mira factura, fue statuito uno candelabro de aurichalco illustre, l’orificio del quale era dilatato a forma conchea, nella quale indesinente di materia inconsumabile uno inextinguibile foco ardeva, il quale, né per venti, né per piogia se poteva extinguere, gli quali mirabili candelabri de una proportionata et compare proceritate vedevanse, opportunamente ansati. Da l’una et l’altra ansa degli quali miravegliosamente una resta pendeva invinculata et disnodata in molte parte cum subtilissimo artificio retinentise, de fronde, et fiori, et diversificati fructi, cum debita pregnatura nel medio curvescente, et lorata, et perviamente excavata. Sopra la cistellata infasciatura degli lori nel Tubulo mediano incubava una vivace et inane Aquila, abranchiata, cum le ale passe, ne l’area al intuito la perfectione del naturale conspicuamente monstrando, della materia degli candelabri, cum saburoso pondo subiecto, tutta vacua et de subtilissima superficie conflata. Fogliamento, fructi inani, et flosculi, et le altre operature subtilmente redacte. Il sufficto del interno camurato, tra el columnamento et el muro externo de vermiculata opera, de inaurata tessellatura cum graphidi de explicatissima arte, cum coloratione concurrente era depicto. Della altitudine tractando non è complebile per havere solamente concluso questa universale regula, tanto uno rotondo templo levarsi, quanto è el suo diametro. Ma concorre regularmente el ritrovare l’altitudine dello illigamento sopra il peristylio, cioè della suprema linea della coronice. Imperoché dal centro deducta la linea alla circumferentia del primo circuito, tanto praestase quella altecia. Diviso poscia tutto il diametro in sei divisione, quatro di quelle rectificate, darano similmente l’ultima superficie del superiore illigamento. La regula del discenso del tecto non si debi negligere, si tuole la intercapedine da muro a muro, ove collocare se debi el culmeo lapso, et riducta in perfecte quadrature bine quanto valeno venire, et extenso il diagonio, secante la linea, gli dui quadri discriminante, d’indi belle se exige el clivo. Universalmente la Symmetria de questa miranda fabrica dal praestante Architecto elegante disposita, cum consentanei illigamenti intrinseci et extrinseci congrui. Molto più diffusamente la regulatione potrebese ad tutte convenientie ad gli correlarii del sodo manifestare, et per quelle figure de l’area ritrovare Altitudine de muri, gli quali quivi recti extavano, quanto meglio fare si potesse sencia obliquitate, o vero restitudine et