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Nel pillo degli Archi opposito retro alla Corynthia, uno tertio de alveata quadrangula emineva, cum la basi sopra el pavimento extante in facia de un’altra, nel alamento sotto l’arco, che divideva gli fornici infixa, del tutto simigliante. Lo intervallo di queste, da l’una all’altra, gli radii tirati alla circunstantia facevano, sopra la linea degli forinseci Pilli appacte. Sopra gli semicapitelli delle quale ambiva una circumligatione de gratioso operamento. Gli semi Tubuli et hemi Arule erano de luculeo Allabastrite, cum curvescente reste, o vero fasciculi de multiplice fronde et fructi de Lacterii, di Mespili, et Scapi di Papavaro, gravescenti nel suo mediano discenso, di varicante Cymose invinculate sospese et innodate in certi annuli venustamente ornate. Sotto quello circumligamento poco sopra narrato, tra l’una et l’altra striata semiquadrangula nel primario pariete era una quadrangulata fenestra di uno quadrato et semi, come se richiede negli templi antiquarii. La apertione, o vero la luminatione delle quale occupava artificiosamente una speculare, o vero diaphana lamina de petra Sogobrina non temente la vetustate. Diqué in summa octo fenestre erano, perché una parte occupava la porta de esso templo, et per directo del Pronao in fronte un’altra parte della porta cum le valve auree del postico sacello, o veramente del sacro Adyto, la discriptione del quale in altro loco più accommodamente sarà tractata. All’incontro delle sopra recitate columne quadrangule, nel primo murale circuito infixe, gli pilli di fora prominevano, de tanta crassitudine dal muro exacti, quanta quella del muro, ad gli quali la sua latitudine davano le linee degli radii della divisione, dal centro alla circunferentia. La quale latitudine divisa, una portione era per la latitudine del pillastro. L’altra portione ancora in bina partitione deducta, una de qui et de lì l’altra dal Pillo collaterale attribuite, erano per uno arcuare nel solido del muro, o vero concamerato, tra uno et l’altro Pillastro, degli quali Pilli la proiectura, o vero exito, diviso per tertio, usurpava la prominentia del arcuato dal piano del muro scaffato, et gli dui tertii, eminevano gli Pilli, in uno solido muro arcuato et Pilli. Questa exquisita observantia laudavano gli eleganti Architecti, per non dare al muro rude crassitudine tanta, che le fenestre obtuse se accusasseron, cum perspicuo respecto del rude et superfluo solido, et per decoramento exteriore, gli quali arcuati in gyro se involtavano coniugato optimamente l’uno all’altro cum la medesima crassitudine, cum debito illigamento dagli Pilli circunferito sopra el muro per tutto bellamente concincto. Non altramente tra uno et l’altro contrastante arco opportunamente constava.