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mediano della quale vertivase esso polo nell’axide. Come appare nella tabella prima. Hora sopra la plana antedicta iaceva uno fatale candidissimo et benigno Tauro, de molti fiori adornato, et di pompa di bove libabondo. Sopra gli sedeva una regia virgine degli ampli tergori, cum gli longi, et nudi brachii, quasi ispagurita tenendose gli penduli palearii amplexava. Induta exquisitissimamente di panno subtile, de seta verde et de oro, de miravegliosa textura, di habito Nympheo, cum le extremitate, di uno velamine confine alle tatule succinctulo, velificante, non senza copia di varii gioielli exornata, cum una corona d’oro, supprimente una elegantissima et aurea caesarie, mundula praenitente. Questo tale triumpho trahevano sei lascivi centauri figlioli dil caduco seme dill’audace Isione. Cum piane cathenule d’oro agli robusti et equini fianchi exquisitamente illaqueate, cum gli annuli l’uno cum l’altro suppressamente innodantise, et retinute nelle auree fibule et connexi, et poscia in le appacte armille discorrendo al tirare aequalmente tutti sei. Né simigliante modo Erichthonio nel coniungere degli feroci caballi alle volucre quadrige ritrovoe. Ciascuno equitava una insigne Nympha, sedente cum le spalle l’una a l’altra rivoltate, tre cum le spectatissime facie alla dextera converse, et tre alla parte leva, cum instrumenti musicali inseme caelestemente di harmonia participati, cum uberrima et flava capillatura, giù per gli candidi colli distente, cum pancarpie ornata la sua testa, vestite due proxime al triumpho di seta Cyanea, quale luculeo et eximio coloramento dille plumule nel collo del Pavone. Le due mediane di folgorante Chermeo. Et le prime praecedente de panno raso di coloratione Smaragdinea verdigiante. Non sencia gli Nymphali additamenti, et decoramini, cantante cum le ritondate buccule, et cum tanta suavitate sonante, di melodia, di conservare impasta l’alma sempre viva. Gli Centauri di Dendrocysto coronati. Ne le mano sue, la una alla parte ima, et cum l’altra amplexando gestavano gli dui propinqui al carro, vasi di antiquario expresso, di Topacio di Arabia, cum el suo fulgente colore aureo, grato a Lucina, et al quale le onde se quiescono. Negli sui fundi gracili, et nel mediano immoderata corpulentia paulatine augentise, et d’indi poscia verso l’orificio fastigiantise di altitudine bipedale, sencia ansule de miro artificio. Fora degli quali prosiliva uno nebulante fumo de fragrantia tropo inextimabile spargenti. Gli sequenti sonavano tube d’oro, cum pendente panno sericeo subtile, di aureo intexto, cum