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Et postala nella sua, strengerla sentiva tra calda neve, et infra coagulo lacteo. Et parve ad me immo cusì era de attingere et attrectare pur altro che cosa di conditione humana. Laonde poscia che cusì facto hebbi, i’ restai tuto agitato et concusso, et suspicoso, non intendando le cose invisitate ad gli mortali. Né ancora che d’indi ne dovesse sequire, cum plebeo habito pannoso, et cum isciochi et vulgari costumi, difforme a llei istimantime inepto et dissimile di tale consortio, et illicito essere mortale et terrogenio tale delitie fruire. Per la quale cagione arrossciata la facia, tutto di verecunda admiratione reimpleto, alquanto della mia imitate condolendomi, sectario suo me exposi. Ultimamente pur non cum integro et tutto rivocato animo incominciai de riducere gli pavidi et perturbati spiriti, suadendomi meritamente beatissimo exito essere appresso tale bellissimo et divo obiecto, et in cusì facto loco. L’aspecto praestabile della quale valida virtute harebbe havuto di trahere et di transmigrare le perdute alme fora delle aeterne flamme, et de ridure gli corpi incompacti negli monumenti al suo coniuncto, et Bacho harebbe neglecto la inclyta temulentia di Gaurano, Faustiano, et Falerno, et