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producesse, quali sono questi nel divo fronte affixi, di questo caelico figmento praefulgidi et amorosi, et perciò per tanti iurgii obsesso el tristo core et da tanta discrepante controversia de appetiscentia sustiniva, quale si tra essi una fronde del astante lauro del tumulo del Re de Bibria in medio collocata fusse, né unque la rixa cessare, si non reiecta, et cusì pensitava non cessabondo tanto litigio, si non da esso core tanto piacere de costei (non factibile) fusse ablato. Et per tale ragione non se potea firmamente convenire el voluptico et inexplebile desio del uno né del altro, quale homo da fame exacerbato et tra multiplici et varii eduli fremente, de tutti cupido di niuno integramente rimane dil ardente appetito contento, ma de Bulimia infecto.
LA BELLISSIMA NYMPHA AD POLIPHILO PERVENTA, CUM UNA FACOLA NELLA SINISTRA MANU GERULA, ET CUM LA SOLUTA PRESOLO, LO INVITA CUM ESSA ANDARE, ET QUIVI POLIPHILO INCOMINCIA PIÙ DA DOLCE AMORE DELLA ELEGANTE DAMIGELLA CONCALEFACTO, GLI SENTIMENTI INFLAMMARSENE.
ESPECTANDO PRAESENTIALMENTE EL reale et intelligibile obiecto d’una praestantissima repraesentatione de tanta venustissima praesentia et divo aspecto, et de uno copioso acervo et universale aggregatione de invisa bellecia et inhumana formositate, exiguo et exile per questo et impare reputava tutte antevidute inextimabile delitie, et opulentie et elate magnificentie, ad tanto valore quanto è costei. O foelice dunque colui che tale et tanto thesoro di amore quieto possiderae. Ma non solamente possessore foelice, veramente beatissimo dico colui che ad tutti sui desii et imperio humile succumbendo da llei sarà per qualunche modo posseduto et obtento, o altissimo Iove, ecco lo impresso vestigio della tua divina imagine, relicto in questa nobilissima creatura, onde si Zeusis essa sola havesse havuto ad contemplatione, laudatissima sopra tutte le Agrigentine puelle et dello orbissimo mondo di summa et absoluta perfectione, congruamente per singulare exemplario harebbe opportunissimo electo. La quale formosa et caelicola Nympha, hora ad me