Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/144

lucide ungue, quale mai simigliante ad la Agelia Minerva furono dicate, le quale bracce per la lympitudine delle maniche, poco meno che nude appariano, et lo exito dell’uno et l’altro brachio, appresso ad gli candidi armi, circuiva bellissime uno phrygio di oro obrizo texuto, et copiosamente decorato di lucenti gioielli. Per questo modo medesimo erano tutte le fimbrie del vestire, cum minutissimi stralleti di bractea d’oro, instabili pendenti in molti lochi venustissimamente dispensati. Sopra l’uno et l’altro Hypocondrio, era la vesta dissuta, o vero dissecta, et in tre lochi coniuncta da tre pilluli che erano tre crassissime perle innextrulate di seta Cyanea, quale Cleopatra non hebbe ad risolvere in potione, et cum tale ordine era invinculata quella separatione, indicando el su camisio, tra la distantia d’una margarita ad l’altra. D’antorno el drito et gallateo collo, uno artificioso soprafilo d’oro violentato ambiva. Il quale discrepavase sopra el Nympheo pecto angustiantisi poscia acutamente al suo transverso conveniva, intexto vermiculariamente, et di pretiose gemme copiosamente ornato. Di sotto a questo indumento come di sopra è dicto, copriva el suo tenuissimo Suparo incrispulato, di seta candida di minutissimo lavorio, il quale tegeva quella pretiosa carne, quale purpurante rose, nel discrime del suo spatioso et delitioso pecto. Agli ochii mei più grato che al fesso et profugato cervo gli freschi rivi, più delectevole che ad Cynthia la pisculenta navicula di Endimione, et la suave Cithara ad Orpheo. Le maniche del quale Camisio conveniente late, ad vicino della compraehensa delle Fucilie delle mane invinculate, circundava stringendo una fimbrieta aurea inpillulate da due crasse unione per singula cum orientale candore. Da poscia oltra tutte queste gratissime cose, dava pertinace opera, cum furatrini et seduli risguardi in vagegiare volupticamente le contumace et tumidule papille impatiente al suppresso del tenuissimo vestito. Quelle dunque non importunamente iudicai, che tanta dignitate di spectatissima opera, l’artifice solamente per sé et per suo extremo oblectamento, cum omni diligentia haverle bellissime formate, et coadunato quivi omni violentia di amore. Forsa tale le quatro Alite d’oro alligate ad la Basilica regia di Babylone, chiamate lingua degli Dei, non erano violente allo amore del Re, gli animi conciliare, quale in queste sentiva. Heumè che apena hariano impleto la Vola della mano, cum il più bello intervallo che la natura della vita el potesse fingere. Alla bianchissima gola più candida che la Scythica neve, uno monile