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elegantia, quale per aventura non apparve al belligero Marte la amorosa Idalia, né ad essa il formoso pastore Adone, né il delicato Ganymede al summo et inflammato Iove, né lla bellissima Psyche all’ardente Cupidine. Per la quale cosa si questa tra le tre discorde Dee, quarta viduto havess’io, et dal superno Iove iudice fusse stato constituito, quale nelle umbrante selve di Mesanlone el Phrygio pastore, sencia dubio molto più di admiranda forma, et sencia aequivalentia più degna del scripto pomo, et sencia rispecto alcuno che le altre costei iustamente harei iudicato. La quale nel primo obiecto sospicai che Polia lei per certo se fusse, ma la conditione del insueto habito et loco me dissuase. Et per questa iuridica cognitione supersedendo ancipite, et cum veneranda suspensione me conservai. Vestiva dunque questa Elioida Nympha el virgineo et divo corpusculo di subtilissimo panno di verde seta textile et di ordimento d’oro (Quale iocundissimo coloramento delle pinnule del collo Anatico) commixto, sopra una bombicina interula candida et crispula, la nitidissima et delicatula carne et la lactea cute tegendo, quale unque prima sapé texere la inventrice Pamphila figliola di Platis ne la insula Coo. La quale camisia gratiosamente simulava bianchissime et incarneate rose coprire, ma la veste sopra di questa, cum parvissime plicule, o vero rugule elegantemente induta, adhaerente, et sopra gli ampii fianchi appresso le mammillule strictissimamente di cordicella d’oro cincta, retinendo soppresse le plicature del tenuissimo panno sopra el delicatamente tumidulo pecto, sopra di questa prima cinctura, era subtracto la superfluitate del longo vestimento, restata la liciniata fimbria aequalmente fina ad gli carnosi tali. Poscia ancora questo sublevato indumento succinctulo era alla prima cordicella d’oro, cum il sacrato Cesto della sancta Cytherea. Il quale ingrummato sublevamento et circunsinuato et elegantemente composito intorniava supra el pudico alvo, cum grato tumento, et di sopra alle resistente et tremule nate, et al rotundo et piccolo ventre, il residuo del vestire demesso velava cum minutissime rugature al reflato delle suave aure instabillule, et per il moto corporeo, fina alle lactee suffragine cadente. Alcuna fiata dagli temperati spirari di ventuli, il leve indumento impulso, accusava la pudica et scitula formula, la quale ad quella faceva prompto contempto. Diqué non temerariamente sospicai quasi lei non essere compositione spermale. Da poscia le distese bracce, cum le longe mane, ornate di subtili et tornatili digiti, cum longiuscule, surrubicundule, et i iiii