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tanto poco, et venefico piacere, et in fincto bene praessati. Queste et consimigliante parole cum vehementia agitata, et nella fronte cum insurgente ruge indignabonda Logistica dicendo, proiecta la lyra ad terra la rumpete, diqué, Thelemia impigra et di tale suasione inperterita fecemi nuto ridibonda che ad Logistica non attendese. Per la quale cosa Logistica cognita la mia iniqua proclinatione succensa de disdegno, voltate le spalle, sospirosa, properamente cursitabonda, uscite fora.
Et io restai cum la mia victrice et chara Thelemia, la quale blandiente hilara mi dixe. Questo è quel loco Poliphile, ove non sarà dilatione di tempo, che tu trovarai senza fallo la più amata cosa da te, che è tua, ch’è cosa del mundo, della quale il tuo obstinato core senza intermissione pensa et opta. Diqué tra me scrupulosamente discursitando, solamente io trovai, che altro nel mio misello core, si non la mia Elioida Polia è impresso cogitabile et desideratissimo. Per queste solatiose et praegratissime et dive parolette i ii