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Logistica etiam quivi me dixe. Poliphile, questi hieraglyphi io so che tu non l’intendi. Ma fano molto al proposito, a cui tende alle tre porte. Et però in monumento delli transeunti opportunissime sono collocati. El circulo dice. Medium tenuere beati. L’altro. Velocitatem sedendo, tarditatem tempera surgendo. Hora nella mente tua discussamente rumina. El quale ponte poscia era cum moderato prono, dimostrante la solerte disquisitione, et l’arte et lo ingegno del perspicacissimo artifice et inventore, collaudava in esso la aeterna soliditate, la quale non è cognita dagli caecucienti moderni, et pseudoarchitecti, sencia litteratura, mensura et arte, fucando, et di picture, et di liniamenti operiendo exta per omni modo il fabricato inconcinno et difforme. Il quale era tuto di marmoro Hymetio venustissimo. Havendo nui el ponte transacto, ambulavamo sotto per le fresche umbre, di vario garrito di avicule suavemente celebrate. Ad uno saxoso et cotico loco, ove gli excelsi et ardui monti se attollevano, pervenissimo. Et d’indi poscia contiguo ad una abrupta et invia, et salebrosa montagna, tuta derosa et piena di hernia scabricie. Alta fino nel aere, a ppendice fina delumbata, et nuda de omni virentia, et monti adryi circunquaque. Et quivi erano interscalpte le tre randuscule porte, rudemente excavate nel vivo saxo, opera antiquaria, et oltra il credere veterrima in magna asperugine di sito.
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