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sortire potriano. Et perché longo sarebbe il dire tutto, assai per hora sia il narrato. Discendamo alla nostra consorte Thelemia, la quale dimandando della nostra mora, Logistica li rispose, non era sufficiente solamente al nostro curioso Poliphilo di vedere, ma ancora ch’io li desse comperto di quello, che la materia non potendo ire, cum il mio interpretato almeno intendando, el possi cognoscere, et dicto questo, Thelemia dice. Andiamo a spasso all’altro giardino, non meno delectoso, et di delitie conferto, che il vitrino contiguo allo alamento dextro del superbo magno et regio pallatio, et quivi introgressi, io rimansi tutto allucinato et excessivamente mirabondo di videre operatura difficile, non tanto di fede, ma di narratione, il quale aequicapace era al vitriculato, cum simigliante dispositione di altane, cum ornati labri di coronatione et aureo socco, excluso lo operamento degli obvallanti parieti et materia, imperoché di seta tutto era artificiato excellentissime, gli buxi et cupressi sericei, stipiti et rami d’oro, non sencia interseminatione aptissima di gemme, et le bustuarie altane confertissime di simplici della matre invidi, cum iocundissima florulentia et desideratissima, cum omni exquisito coloramento, Olidi, et similmente quali gli altri vitrini, ma gli ambienti parieti di mirando opificio et d’incredibile impensa, erano tutti di operimento margaritale, questo è, che tute le facie vidi coperte di lucidissime perle, in uno congeste et coacervate, et cum densa cohaesione, di mediocre crassitudine inseme copulate, et di sopra bellissimamente, germinando fora delle capse varicante et verdissima hedera cum la fogliatura alquanto dalle perle sublevata et pensile, cum gli stipiti d’oro artificiosissimamente serpenti, cum exigue radicule per le margarite errante, cum summa et exquisitissima politura. Et Bacce di gioielli, innexe ad gli Corymbi, cum praestante divisione, per le quadrangule auree capitulate, cum maiestrevole et requisita sequentia di Trabe, Zophoro, et corona d’oro. Le facie delle buste ritramate cum ponto di razzo di historiette d’amore et venatione, in fili d’oro, et argentei, et seta, cum tanta acommodissima picturatione fincte, che niente aequabile. Il solo della aequatissima Area, vedevase gratissimo di seta verdigiante villoso, quale spectatissimo prato, et in medio dell’area una rotunda clausula extava, cum una levata cupula di virgule d’oro, cum multiplici et florigeri rosarii ricoperto egregiamente del dicto operamento. Quasi ch’io direi, molto più praeacceptatissimo questa factura ad gli sensi che la verace. Sotto il quale tecto alla forma ambiente, erano sedili di rubicondo diaspro, et tutta la intersticia area, d’una solida rotunditate quanto il capace ambito di diaspro giallo, di mixture discole confusamente conveniendo et in uno coeunte lepidissimamente adulterato. Cum h iiii