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prime, et ad queste adheriscono. Diqué partentise da quella specula secunda, per venire alla tertia, trovano l’aque alquanto contrarie, et fa ministerio di remigare. Adventati alla tertia et giunti, et de qui facendo discesso verso la quarta, trovano l’aqua più contrastare, quantunque in questi sette obliqui corsi, si veda grande et variabile et incostante dilecto. Pervenuti alla quarta specula, altre giovenette trovano athlete et pugnatrice, et queste examinati gli primi melli, traheno gli amicali al suo exercitio. Et quelli che non hano la sua consimilitudine, meare permeteno cum le sue. Et in queste circuitione l’aqua ancora trovano più obstante, ove bisogna maiore studio et erumnale fatica di remigare. Alla quinta specula applicati, la trovano speculabile, nella quale contemplano, quanto è bello il suo simigliante, et cum questo periocundo et optatissimo oblectamento, nella mente servabondi cum più laborioso successo passano. In questo loco si discute enucleatamente quello motivo et aureo dicto. Medium tenuere beati. Non liniale, non locale, ma temporale di questo passo et termine, ove cum sincero examine il medio si discerne cum chi se ha coniugato la foelicitate, o beatitudine d’ingegno, o vero di copia. La quale non seco havendola, negli sequenti meno quasi valeno aquistare. Facendo de qui commeato, l’aque per gli amfracti circulari tendere alquanto incominciano il pernice corso verso il medio finale, et cum poco, o vero senza remigatione sono deducti alla sexta. Quivi trovano elegante Matrone, cum coelibi et pudichi aspecti, intente al divino culto, per l’aspecto divo delle quale gli hospiti capti nel suo amore, il pristino damnando et convertendo in nausea, cum queste fano quieto commercio, et pacato transito le sette rivolutione. Transacte queste per le sequente, cum fuscitate di aere, cum molti incommodi et erumnoso viagio, molto curriculo perpendono il traiecto. Perché più che la rivolutione degli meati se approxima nella figura al centro, tanto sono più brevicule. Et tanto più si discorre lapsi cum inefficace celeritate, et cum lubrice ambage, nel voragine della centrea specula, et cum suprema afflictione d’animo per reminiscentia degli belli lochi et societate relicta, et tanto più che cognoscono non potere ritornare nel voltare la prora della sua carina, perché continuamente alla puppa, sono le prore degli altri navanti. Accedendo a maiore pena il titulo spaventoso sopra lo ingresso della mediana specula, cum tale attico expresso. THEON LYKOS DYSALGETOS. Et quivi considerando il displicibile titulo, sono moerenti quasi di essere intrati in tale labyrinthoso pomerio, advegnia che in sé tante delitie compraehenda, et ad tanta miserrima et inevitabile necessitate subiace. Surridendo poscia Logistica, theophorita subiunxe, Poliphile, in questo vorace hiato sede una severa spectatrice stateraria, et degli intranti diiudicatrice, cum aequa lance, libra et scrupulosamente compondera la actione. Per la quale altronde meglio, o vero pegio