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tempo, et di subtilissimo artificio. Il quale di ambito et continentia tanto quanto era quello, ove stava la maiestale residentia, circuncirca cohaerente ad gli alamenti protendevano accommodate capsule hortense, in le quale in loco di virentia, omni pianta era di purgatissimo vitro, egregiamente (oltra quello che se pole imaginare et credere) intopiati buxi, cum gli stirpi d’oro tale materia conducta. Tra l’uno et l’altro degli quali alternava uno cupresso, dui passi non excedendo la sua altitudine, et degli Bussi uno. Referte poscia di mirabile fincto di moltiformi simplici, cum elegantissima secta dilla natura, et cum iocundissime devariate forme di fiori cum distincto coloramine et praegratissimo. La pianatura labiale dello hiato quadrante delle quale capselle, o vero altane, o vero de l’apertione era subcoroniceata di oro cum subtilissimi liniamenti perpolite et ornate, le facie dille quale di plaste vitrine nel intimo deaurate, et cum myrifica graphiatura di curiosissimo historiato, bellissime extavano, circuncluse di alveoli aurei mordicamente quelle continivano cum lo imo soccolo levato sextante. Il septo ambiente dil viridario cum disquisita distantia, era cum columne ventriculate della dicta materia, investite di florigeri convolvoli, di tutto expresso, et de qui et de lì extavano quadrangule d’oro striate, et da una all’altra inarchuava, cum requisite trabe, et Zophoro, et coronice, cum debita proiectura sopra il capitello vitrino della rotonda. Il solido della quale subiecto ad gli volubili, era fincto diaspro cum multiplice coloratione coeunte et illustre. Gli quali volubili dal sodo proportionatamente alquanto erano sublevati et evulsi, le fauce degli archi erano obstipate di Rombi vitrini purgatissimi, uno Triente il suo diametro, tra binati canaleoli simigliantemente inclaustrati et circunsepti cum diversa enchaustica picturatione ad gli sensi peracceptissima. La area ancora tutta era strata di rotundatione vitrinule, et altre convenientissime figuratione, ad suprema gratia, cum mutuo consenso, et stabile cohaesione, cum praecipuo collustramento gemmale, sencia supposita adulteratione di fogliatura. Sopra gli fiori spirava una praecipua fragrantia da uno illimento, peruncti et rosulati. Peritissimamente quivi la dulciloqua Logistica fece alquanta narratione, physiculabonda laudava la praestante factione, et la nobilitate della materia et arte et invento. (Quale non se trovarebbe in Muriano) et vituperando la sua natura, et dixe, Poliphile, ascendamo questa excellentissima specula, propinqua al giardino. Et rimanendo giù Thelemia, per cochleata scansione, nella superna parte coaequata alacramente salissemo. Ove mi monstroe, cum diva facundia uno horto di latissima circuitione, in forma deducto de discolo Labyrintho intricato, et gli circulari meati non calcabili,