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POLIPHILO INCOMINCIA LA SUA HYPNEROTOMACHIA AD DESCRIVERE ET L’HORA, ET IL TEMPO QUANDO GLI APPARVE IN SOMNO DI RITROVARSI IN UNA QUIETA ET SILENTE PLAGIA, DI CULTO DISERTA. DINDI POSCIA DISAVEDUTO, CON GRANDE TIMORE INTRÒ IN UNA INVIA ET OPACA SILVA.
HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI.
AURORAE DESCRIPTIO
hoebo in quel’hora manando, che la fronte di Matuta Leucothea candidava, già fora dalle Oceani unde, le volubile rote sospese non dimonstrava. Ma sedulo cum gli sui volucri caballi. Pyroo primo, & Eoo alquanto apparendo, ad dipingere le lycophe quadrigie della figliola di vermigliante rose, velocissimo insequentila, non dimorava. Et corruscante gia sopra le cerulee & inquiete ondule, le sue irradiante come crispulavano. Dal quale adventicio in quel puncto occidua davase la non cornuta Cynthia, solicitando gli dui caballi del vehiculo suo cum il Mulo, lo uno candido et l’altro fusco, trahenti ad l’ultimo Horizonta discriminante gli Hemisperii pervenuta, et dalla previa stella aricentare el dì, fugata cedeva. In quel tempo quando che gli Rhiphæi monti erano placidi, né cum tanta rigidecia più l’algente e frigorifico Euro cum el laterale flando quassabondo el mandava gli teneri ramuli, et ad inquietare gli mobili scirpi et pontuti iunci et debili Cypiri, et advexare gli plichevoli vimini, et agitare gli lenti salici, et proclinare la fragile abiete sotto gli corni di Tauro lascivianti. Quanta nel hyberno tempo spirare solea. Similmente el iactabondo Orione cessando di persequire lachrymoso, l’ornato humero Taurino delle sete sorore.
In quella medesima hora che gli colorati fiori del veniente figliolo di Hyperione, el calore ancora non temeano nocevole. Ma delle fresche lachryme de Aurora irrorati et fluidi erano et gli virenti prati. Et Halcyone sopra le æquate onde della tranquilla Malacia et flustro mare, ad gli sabuleti litori appariano di nidulare. Dunque alhora che la dolente Hero