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Maleto re di Etruria et inseme le Tibicinarie immediate inchoavano a sonare, et per questo observato modo omni fiata faceano, che il gestatorio se dispartiva. Sonando dummentre che quella ritornasse, poscia cessavano. Et quando si mutava la mensa, et queste variavano gli musicali instrumenti, et quando cessavano, alhora le cantatrice dolcissimamente cantavano, da fare sopire le Sirene, cum Aeolio modulo, cum Tibie Aulitice, et Bifore, del quale modo inventore non fue Troezenio Dardanio. Et per questo ordinato modo continuamente si udivano gratissimi soni, si auscultava lepidissimi concenti, si persentiva delectabile melodia, iocundissimo odoramento, se exhauriva, et lautissima satietate suavissimamente gustando si receveva. Omni cosa dunque mutuamente ad dignitate, ad gratia et oblectamento sencia difecto convenivano. Ad questa primaria et splendida mensa, tutti gli mensali utensilii, o vero instrumenti furono di finissimo oro, et di questo la tabula rotunda dinanti la Regina. Et fue appraesentata una cordiale confectione, quanto io accuratamente coniecturare valeva, era una opifera compositione et praeoptima, di rasura corni cioè de unicornio, cum gli dui sandali, Margarite trite nell’aqua ardente al foco ignite, et in quella extincte fina all’ultimo recisamento, Manna, Nuclei Pinei et aqua rosacea, mosco, oro macinato molto pretiosamente composito et ponderato, et cum finissimo Zacharo et amylo streto in morselli. Di questo ne dette due prehense cum moderato intervallo, et sencia potione per ciascuno, cibo di prohibire omni obstinata febre, et excludere qualunque trista lassitudine. Facto questo in instante furono levate et rimote tutte cose et sparse le olente viole in terra et denudata la mensa. Diqué non più praesto che cusì facto fue, che di novo un’altra fiata fue ricoperta la mensa di Talasicho panno, et etiam tutte le ministre, et come in la prima la coprirono di fiori cedrini, Narancei, et di Limoni odorissimi. Et quivi appresentorono in vasi di Beryllo, et di questa gemma era la mensa regia (excepte le fussinule, che erano d’oro) cinque offule, o vero frictille, di pastamento crocato et cum fervente aqua rosea et Zacharo immassate, iterum et cum aspergine della dicta aqua moscata finissima irrorate, pruinate et di subtilissimo Zacharo. Questi tali globuli di tanta suave degustatione et diversificata, furono diligentemente cocti cum tale distinctione. La prima offerta, in olio di fiori narancei. La seconda, in olio di chariophylli. La tertia, in olio di fiori di Gausamino, la quarta, in olio di finissimo beenzuì, l’ultima, in olio expresso di mosco et di ambra. Havendo nui saporosamente et cum avida et cum lurca appetentia questo delectabile edulio degustato, appraesentorono uno solemne calice poscia, della petra sopra nominata,