Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/106

complete di accense prune, et di cenere poscia ricoperte, et di sopra la cinere bulliva una ampulla aurea per qualunque conchula. Cum dissimile liquore, o vero aque cum infusione diurna delle materie odorose, come suspicai, che ciascuna ampulla havesse distincta aqua, quale se potria dire in una aqua Rosacea, Narancea, Myrtea. Di fronde tenelle di lauro, di fiori sambuculi et altre notissime, cum variata et sotiale materia odorante, et queste bulliendo una inexperta fragrantia spirava per tutto suavissima. Alla praesentia della magnificentissima Regina sempre famulavano tre venerante et comptule puelle cum politione degli velanti habiti di oro et di seta miro modo tessuti. Il colore all’intuito gratiosamente cangiante, del coloramento degli mantili, che cusì come si mutava gli mantili, per il modo medesimo di vestimenti Nymphei le ministrante quanto al colore se variavano, cum uno lepidissimo grumo degli drapi sotto la sua stricta cinctura, gyrando dalle carnose et nivee spalle, et tirati sopra il copioso pecto moderatamente tumido, ad exprimere la vallecula mammillare, tanto extremamente voluptica, che lo optatissimo alimento ad gli speculanti parco rendeva, cum mille torquetti et cordelle d’oro et di seta comptule ornato. Di cura studiosa foeminile, ad praecipitante voluptate, degli illecti et amorosi sguardi, dolcissimo saporamento, superante qualunque cibato appectibile et gratioso, calciate di calciamini d’oro cum lunaria apertione sopra il nudo pede tutte parimente cum fibule auree volupticamente nexe. Cum defluo capillamento biondo et uberrimo et fina alle sure distenso. Nella bianchissima fronte cincti di strophiole di grosse et uniforme margerite. Assistevano esse trine ante essa cum singulare et divota riverentia, molto accorte et ad tale officio disposite cum praecipuo et prompto ministerio, le quale non servivano, se non ad una mensa. Sopra venendo poscia l’altra mutatione di mensa, tutte queste ristavano in pedi serve facte cum le ulne nodate cum summa veneratione. Et cusì successive tutte le altre observavano, sempre altre tante in numero innovavase. Delle tre ministrante a ciascuno convivante. Quella tra le due, il cibo offeriva, quella da lato dextro assotiava di sotto quel cibo cum una platineta, a ciò che cosa alcuna altronde non cadesse. La tertia alla parte leva elegantemente gli labra tergeva cum uno candidissimo tersorio subtile et mundissimo. Ad qualunque acto in prompto era la riverentia. Il tersorio più non era reiterato a quello officio. Ma proiecto dalla damigella nel pavimento, era repente dalle astante collecto et d’indi asportato. Et quanti morsi dovevasi porgere, tanti odoranti et profumigati tersorii plicati, seco apportavano mutatorii seritii, cum mirifica operatura textili. A ciascuno dunque degli discumbenti tale ordine della mensa diligentemente