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Ad tanto dunque imperiale et sublime conspecto venerabondi, et ad terra geniculati, sencia inducia le cubicularie et cortale donne tutte dal quieto sedere se levorono, da tale novitate et spectaculo provocate, che io in tale loco pervenuto fusse, summamente miravegliantise. Ma molto più io mi sentiva il tristo core inquieto dilatarsene, ansiamente le cose transacte, et le praesente ricogitando, circunvenuto et pieno di alto stupore. Di venerando timore, et honesta verecundia tutto perfuso. Per la quale novitate le sedente donne, le comite mie curiose all’orechie chiamavano. Et chi io fusse summissamente interrogando, et ancora il mio extraneo et inopinato caso. Et per questo di tutte gli tirati ochii sopra di me intentamente erano fixi et directi.
Dunque ad questo excellentissimo et cusì facto conspecto humillimo ritrovantime, io restai tutto attonito, et quasi sencia spirito et pudefacto. Et da lei postulato il successo et modo dell’advento mio, et in quello loco lo ingresso dalle comite, expeditamente il tutto concionando pienamente recitorono. Commota diciò la mellea Regina, me fece sublevare, et il mio nome inteso, cusì affabilmente principiò di dire. Poliphile sta di bono animo