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INNO A ROMA


fenderla poi col vomere! Ecco l’ossa
vogliono ancora frangere alla madre!„
Vennero all’armi, e l’ascia del lavoro
sentì la morte, e tu nell’aria rosa
tremavi, o stella d’oro della sera,
vedendo in cielo nuvole suffuse
     del sangue ch’era sparso in terra.



L’ASCIA


     Roma
purificata balzò su dal solco
rosso di sangue, chè alla Terra Madre
consacrò l’ascia onde l’avea ferita,
onde l’avrebbe per le genti tutte
ferita ancora. O ascia, in ogni plaga

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