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cui imitò la maniera di parecchi.cantanti conosciuti. Il gusto- del teatro per cui già una volta -Capuzzi pareva che avesse voluto impazzire si risvegliò in lui con una vivacità tutta nuova. Baciò con estasi le mani di Marianna, e giurò che non passerebbe una sera senza visitare il teatro di Nicolò Musso; e levando il Formica alle stelle applaudì a più potere insieme a tutti gli altri spettatori.

Il signor Splendiano si mostrò meno soddisfatto ed avvertì Capuzzi e la, bella Marianna di non ridere così sconciamente , nominando di un fiato venti, malattie che potrebbero procedere da un troppo gran tremito della milza. Marianna e Capuzzi non posero mente a questi avvisi, e Piticchinaccio si credeva malarri, vato perchè era stato costretto d’ appostarsi dietro il dottor Piramida che l’ orabreggiava affatto colla sua vasta parrucca.

Non vedeva nulla né della scena, nè degli attori, ed oltre a ciò era del continuo nojato da due donne maliziose che gli stavano ai fianchi. Facendo sembrante d’ averlo per una bella signora, gli chiedevano se anche a dispetto della gran gioventù era già maritata, e se aveva dei — 8o —