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in un grande scoppio di rìsa, aggiungendo: — Eh! mio dolce signor barbiere,, eccellente signor chirurgo, sublime Annibale Caracci, dilettissimo Guido Reni, andate al diavolo, e non lasciatevi più mai vedere, se non volete avere le membra rotte 1 A queste parole il vecchio Capuzzi mi.
spinse fuori dell’ uscio e mi cacciò villanamente. Per cui fuggendomi la pazienza, presi il vecchio nel collo', e lo squassai così terribilmente, che ne scrosciarono l’ ossa. Nè più-potetti por piede in quella casa. - .
. A così fatti termini erano le cose quando voi capitaste a Roma, e che al padre Bonifazio venne la buona ispirazione di venirmi a chiamare. Quando pei’ la vostra destrezza 1’ accademia mi ebbe ricevuto, quando tutta Roma mi commendò come sapete, andai ad appresentaitni* al vecchio Capuzzi come uno spettro minaccioso
- io per lo meno gli parvi tale," perchè
impallidì e si ritrasse tutto tremante dietro a un tavolato. Allora gli dissi con un certo tuono tra l’ ardito e il .grave che non avea più a fare con un Antonio- Scacciati chirurgo e barbitonsore