Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/33

33 — norte acerba. Ricordatevi di quel che ivvenne al gran Domenichino, quando iipinse la cupola della cappella di S. Gennaro. Quei/ladri di non farò il .ionie ad alcuno, neppure a quel facchino di Belisario e di Ribera, non-se- • dussero un fattorino di Dòmeuichino • ' perchè gittasse della cenere’ nella sua calce, onde il muro non tenesse e sere• , »

potasse la pittura! Ficcatevi bene tutto questo in memoria, e ponderate se la vostra anima è di tempra da sostenere tulle queste angherie: perchè altrimenti si iiaccherà il buon volere, e quando uno perde 1’ animo,- si perdono insieme tutte le virtù che conducono.* all’ ’ eccellenza V nella pittura.

— Salvatore, rispose Antonio, non è possibile che seguendo 1‘ arte vostra sia naggiormente offeso dal disprezzo e dalla gelosia di quel che sono. Voi avete trovato qualche piacere a contemplare le mie cose, in’ avete detto che potrei far meglio di molti accademici di San Luc, e sono appunto costoro che parlano arianamente delle mie opere. — Ecco, dicono essi, il chirurgo che vuol dipingerei Onde sono più clic mezzo risolto- di riJlOFf MAJfJN V. IV * ' 2-' -34trarm