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176 —« .bollire un; balsamo nel quale fece entrar mille ingredienti: poscia s’ allontanò sor* •ridendo. Ella non ritornò che la sera. Abbandonandosi allora d’ . un’ aria stanca su una. scranna,*disse alfine dopo un lungo .silenzio: — Tonino mio', indovina un po’ donde vengo? »

Antonio guardolla con .meraviglia.

— Tu non l’ indovini pjù, riprese la vecchia. Ebbene, io vengo da lei,.dalla tua bella Annunziata 1 .; ....

, — Non farmi perdere quel po’di ragione che mi restai sciamò Antonio, non 'affrettar la nriaimorte!

-— Eh i mio povero Tonino* non sai tu come io pensi sempre e sempre te? Quest’ oggi passando sotto le volte del palazzo udii parlare della'malattia della dogaressa.

Interrogai alcuni vicini, che risposarmi uno scorpione averle morsicato, il dito nel giardino, e il dottor Basseggio parlare di tagliarle, la mano. Nel medesimo istante, un gran frastuono si fe’ udire nel cortile, ed un uomo, cacciato; dallç guardie, rotolava giù per la scala, urlando e lamentandosi, il popolo si radunò intorno a lui sghignazzando e riconducendo a fischi il dottore. In tal modo era ,