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t**'- ■ .,; mina d* Annunziata, che Y accoglieva secretamente di notte. Slimò cosi essersi aperta una via fino alla dogaressa; ma il Cielo fé’ cadere il delitp sul capo del suo autore. Avvenne' che -una notte il Doge, ricevuta la fatale /notizia della sconfitta di Pisani' a ' Portòlongo, prese a passeggiare per1 le gallerie del palazzo. A un tratto vede UnoJnbra che sembra fuggirsene dall' appartamento d'Annunziata, e dirigersi verso la scala. Ei la persegue a tutta possa:/era'Michele Steno che usciva dalla sua bella. Un orribile pensiero scosse FaliertV, e slanciossi f 4 10 stile in pugno, su Steno, pronunciando 11 nome <T Annunziata. * Jfla Steno più agile e più vigoroso del Doge, gli scappò dalle mani gettandolo al suolo, e se ne ftiggì ripetendo con un ghigno infernale:; —- Annunziata I AnnunciataI II vegliardo alzossi i e si diresse,/il cuore straziato, alle stanze della dogaressa. Tutto era silenzio. Bussò: un’ eftrania ancella, e non quella che solea vegliare appo Annunziata aprì la port/.— Che volete da me mio nobile sposo' a quest’ ora? disse con dolcezza T angelica Annunciata, ch'erasi già velata dJ una leggerissima veste.