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subito sbalordimento, e la miai vista divenne fievole e confusa.'Destandomi, mi ritrovai in una vasta sala, steso su un meschino materasso, avviluppato in una coperta di larta: intorno a me trenta o quaranta figure pallide e macilente stavano!

sdraiale sopra simili giacigli. .Seppi più tardi avermi dei'monaci caritatevoli raccolto nella loro gondola e trasportato alla Giudecca, nel chiostro di S. Giorgio Maggiore,, ove i Benedettini avean fondato un ospitale.

La veemenza del morbo m’ avea cancellalo dalla memoria tutto il passatoci monaci non seppero dirmi altro, fuor che d’ aver- ini trovato presso il padre Dlaunas agonizzante. A poco a poco raccolsi le mie.idee, e mi richiamai la vita anteriore: ma quello che ho narrato, è tutto quantoine so, mia cara donna: io sono solo, isolo al mondo, e qualunque sia la mia. sorte, non posso sperare di rinvenirvrifelicità.».

•j« — Tonino, mio bel Tonino,, disse la vecchia, contentati di i quanto la fortuna ti voli 6 adcoi dére,ìpoerientementc. j / (* i —r- Ali! riprese!) Antonio, v’ , ha ançor qualche cosa che tormenta la. mia vita, che mi perseguita senza riposo, e che mi perderà tosto o tardi:» Un desiderio inesprimibile; un bisogno affannoso per uua