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— "Vinegia- non n’ era ancora infetta. Un di il vecchio Blutinas mercanteggiava su Ìlialto con un Armeno; si accorciarono nei prèzzi/, e si strinsero di cuore la ma* no. Il mio protettore avea ceduto alr Ar»

meno qualche merce a vii prezzo, e chiedeva, come il consueto, qualche bagattella per il figliolo. L'Armeno, uomo d’ alta statura,- con una barba nera nera, panni ancor di vederlo, ini guardò d'un aria amichevole, abbracciommi, e mi donò due zecchini che m1 affrettai nascondere nelle tasche. Noi riguadagnammo, in gondola,la piazza di San Marco. Cammin facendo, Blaunas mi richiese dei due zecchini, ed io pretendeva di tenerli, giacché era piaciuto all' Armeno di farmene presente.

11 vegliardo si ai'rabbiò; ma, nell'’istante che mi sgridava, rimarcai coprirsi il suo viso d'una tinta giallastra e terrea, e i suoi discorsi ( diventare . via via più incoerenti. Giunto in piazza, s’ agitò come uomo ubbriaco, e bentosto cadde morto davanti al palazzo ducale. Io mi gettai sul cadavere piangendo e gridando. Il popolo accorse e s1 intese da tutte parti mormorare il terribile nome di peste. A questa parola, tutti si dispersero e si misero in fuga. Per me, fui preso da un — t5û