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una cute s'i bianca e sì dilicata, che pochi nobili ne avrebbero potuto vantare una simile sotto le loro camicie finissime e profumate. La sparutezza non mostrava che meglio la giusta proporzione di sue membra» e nel contemplare que’ biondi»

capelli cadenti in disordine su una fronte graziosa, quegli occhi azzurri che la miseria avea infossati, quel naso aquilino e quella bocca che abbassavasi a ciascuna estremità dei labbri, poteva ognuno convincersi, aver un fato avverso precipitato quel giovinetto straniero dà .un1 ordine elevato nell’ infime classi della plebe.

Egli era dunque sdrajalo ai piè delle colonne della Dogana; la testa appoggiata sul destro braccio, gettava sul mare sguardi languidi e senza espressione. Al vedere la sua immobilità, sarebbesi detto un cadavere gettato dai flutti, se non avesse di tempo iti tempo esalato un gemito prò* fondo, strappatogli senza dubbio dal tormento che cagionàvagli il suo braccio sinistro , inviluppato in bende sanguinolente e che pendevagli dal collo.

Cessato era ogni tumulto, nè più faceasi sentire il frastuono de’ mercanti e degli operai, Venezia tutta vogava davanti * — 1Î2