Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/119

i*.9 — squarcilo, il quale riconfortato*!; gli disse di attribuire quell accidente alla debolezza de’ suoi nervi, e raccontò che subito dopo il suo matrimonio con Capuzzi', Marianna era caduta in una gran malinconia clic anzi aveva sempre in bocca il nome di Antonio, e non poteva vedere Capuzzi che non cessava mai di tormentarla. Allora si mise a raccontare mille tratti di follia che aveva fatti Pasquale, e che correvano difatti per tutta ltoma.

Capuzzi si dimenava sulla sua sedia e brontolava di tratto" in tratto: —Maledetto Formica! tu menti! Dove è il diavolo che t’ inspira tutte cotcste ribalderie ? E senza Torricelli e Cavalcanti, che non gli levarono mai gli occhi d’ addosso avrebbe prorotto in qualche escandescenza.

Pasquarello terminò dicendo che la sventurata Marianna non potendo più.

reggere al profondo dolore, ed ai mali trattamenti che sostenea; era morta nel fiore degli anni. E non aveva ancora finito di dire che s’ intesero terribili ac# . centi d’ un de profundis cantato da rauche .voci, ed alcuni penitenti avvolti inlunghi feltri neri procedevano portando uua bara — 120 —