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— u6 —• dunanze, e il poeta drammatico Filippo Apolloni, richiese che la festa fosse terminata in un passatempo di questo genere. £ dopo qualche spazio s’ aperse il fondo della sala e fu improvvisato un picciolo teatro con alcune scranne per gli spettatori.

— Ohimè! gridò Pasquale tutto spaventato , questo è il teatro di Nicolò -Musso.

Senza fai* sembiante di dar retta alle sue grida, Evangelista Torricelli ed Andrea Cavalcanti, ambedue uomini ‘ d’ un aspetto, grave e venerando, lo trassero ad una scranna presso la scena, e se lo fecero sedere in mezzo. Non era ancora seduto che comparì Formica, vestito da Pasquarello 1 — Maledetto Formica, gridò Pasquale levandosi ritto in piedi e minacciandolo colle pugna. Uno sguardo severo di Torricelli e di Cavalcanti, gli comandò silenzio. • Pasquarello pianse, si scapigliò, maledisse la sua fortuna, e disse che non sapeva più come fare pei’ ridere ancora un poco. E terminò le sue lamentazioni protestando che si. sarebbe tagliata la — i*