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questa si cavò — io5 — _ 's , v>r • * di tasca una polizza delle più care e -più peregrine vivande, che si mise a leggere ad alta voce, e ad ogni piatto Pasquarello recitava il prezzo che costava, e gli erano sul punto contati i denari.

— Pasquale! ribaldo 1 prodigo! maledetto pazzo! gridava ad ogni piatto il Capuzzi della platea, e il suo furore cresceva in proporzione delle spese del più pazzo .di tutti i pranzi.

Finita la lista, Pasquarello dimandò a Capuzzi per chi era tutta quella festa.

— Domani è il più bel giorno d illa mia vita, riprese il Capuzzi del teatro.

Sappi, mio caro Pasquarello, che domani faccio: le nozze della mia bella nipote Marianna, che marito ad un valente giovane, al primo dei nostri artisti, ad Antonio Scacciati. '•.«* Appena un Capuzzi ebbe proferito questo nome, che 1’ altro stringendo lç pugna e cogli occhi di bragia, esclamò:

—Questo è quello che non farai, povero Pasquale! va a gettar nelle braccia dì uno scioperato la tua tenera Marianna, là tua vita, la tua speranza, il tuo tutto!

Ah maledetto pazzo, provati se sai, ed io ti farò passare la voglia delle nozze.