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■*—, io3 — Il Capimi del teatro abbracciò cordialmente il dottor Graziano e gli chiese novelle della sua salute.

Il dottore rispose che aveva appetito, e sonno tranquillo, per servirlo; ma che in quanto alla borsa era scarsa oltre ogni credere. Perchè il giorno prima per avere le grazie dell’ amica, aveva speso l’ ultimo suo ducato per un pajo di scarpe color rosmarino, ed ora andava in cerca d’ un banchiere che gli volesse imprestare trenta ducati.

Come, non vi rivolgete al vostro miglior amico? disse CapuzzL Tenete, mio buon. signore, ecco trenta ducati.

Pasquale che fai? Gridò T altro Capuzzi dal suo posto a mezza voce.

Il dottor Graziano parlò allora d’ interessi, d’ obbligazione scritta, ma il signor Capuzzi protestò che non vorrebbe nulla da un amico come era il dottore.

Pasquale hai tu perduto il cervello 1 gridò Capuzzi di nuovo con una voce più alta.

Il dottor Graziano si accomiatò dal suo prestatore non senza molti abbracciamenti. Allora'Pasquarello si appressò a Capuzzi, gli fece profondi inchini, levò