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— IOO Dietro le tele della scena si sentivano due violini ed un basso che cercavano di accordarsi;- batteva il cuore a Pasquale, e fu tocco come d' un colpo elettrico quando cominciò il ritornello della sua aria.

Formica si fece avanti vestito da Pasquarello, e cantò la più meschina di tutte le arie, quella di Capuzzi, mentre egli batteva la solfa. Il teatro eccheggiò di uno scoppio di rìsa, e si gridò ad una voce; Pasquale Capuzzi, compositore virtuoso, celeberrimo, bravo! bravissimo. 1 Pasquale era tuffato in un mare di delizie.

Finita 1’ aria si gridò da tutte le parti di far silenzio perchè il dottor Graziano, contraffatto dallo stesso Nicolò Musso, mosse alcuni passi sulla scena turandosi le orecchie, ed esclamando che Pasquarello cessasse al fine i suoi maledetti ragli.

Il dottore domandò a Pasquarello, quando s’ era avvezzo a ragghiare a quel modo, e dove aveva dissotterrato quella abbominevole arietta.

Pasquarello ripose, che non sapeva ciò che si volesse dire il dottore; e che si poteva dire di lui come dei Romani, che non avevano gusto per la buona — IOI «*•