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suo bel paese natale per inselvarsi qui con me, _jnon metterei però la mia vita per correre dietro a dei beni terreni.

L’ estranio sorrise d’ un singolare sogghigno , e già facea la risposta, quando Giorgina si destò con un profondo sospiro dall’ alto sonno in cui era immersa. Elja si sentiva meravigliosamente riconfortata, e il suo lattante le sorrideva dolcemente al seno. Fu per poco che Andrès non impazzi di gioja; pian»

geva, pregava, saltellava per tutta la casa.

In questo spazio di tempo era tornato il famiglio. Imbandì come seppe un poco di refezione con quel che aveva recato, e lo straniero fu fatto sedere a commensale. Anzi fu desso ■ che apparecchiò di sua mano una zuppa a Giorgina, che assaporì di molte erbe ed altri ingredienti che aveva con sè. La sera era tarda, onde non potendo mettersi di nuovo in cammino, pregò che lo si lasciasse dormire su un letticciuolo di paglia nella camera d’ Andrès e di Giorgina, che gli fu consentito volontieri.

Andrès, che non potea dormire per le sollecitudini che avea per sua moglie,