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questo squassava un lungo coltello sul suo capo, quando tramortì.

— Eh! cai*a bambolina, mio bell’ angiolo, io sapeva bene che tu non lo avresti comportato. Così diceva la vecchia. Poi si ristrinse tutt’ attorno alla contessa coprendole il viso ed il seno di baci schifosi, e ripetendo: — Mio bel; 1’ angelo, mio bell’ angelo, svegliati, eccoti il tuo sposo 1 La vecchia trasse una • ampolla, entro la- quale guizzava un pe• sciolino dorato in un liquido argentale, e la pose sul cuore della contessa, che ricoverò i sensi smarriti.

Appena si accorse della vecchia Zingara l’ abbracciò tutta, e poi corse a sotterrarsi nelle intime stanze del castello.

Il Conte di Z., Gabriella e lo sposo qui presenti, erano attoniti. Ma i Zingari però affatto indifferenti e tranquilli

quindi s’ incominciò a partire gli

uni dagli altri, e furono serrati nelle prigioni del castello.

Il giorno seguente si chiamò a consiglio il comune, dove convennero anche gli Zingari, e il Conte protestò altamente che erano innocenti delle accuse che loro erano date,. acconsentendo loro - libero l — 52