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Che tu sii il ben venuto! il ben venuto mio caro sposo! Ecco finalmente l’ ora delle nostre nozze. Così parlò una voce' di donna; ed ignorante come era d’ essere capitato colà, ignoro del pari come potette uscire da quel vapore una bella creatura, pomposamente vestita, che, mi replicò con una voce sonora: Sii il ben venuto mio dolce fidanzato, e si fece innanzi porgendomi il braccio.

Un brutto ceffo giallo e rugoso mi contemplava da adirato, per cui barcollai di spavento. Ma come affascinato non poteva .stornare gli sguardi dall’ orribile donna nè rinculare d’ un passo. Ed essa riii si accostò di modo che mi parve che la schifosa faccia non fosse che una sottile maschera di velo j da cui trapelavano le care sembianze dello specchio.

Già mi pareva di sentire le mani ossute, quand’ ella si trasse indietro, ed una voce mi suonò dietro le spalle.

— Con vostra grazia il- diavolo fa il suo gioco?

— A letto, bella signora; altrimenti vi avrete delle busse! » E mi vidi accanto il vecchio Intendente in- camicia, agitando un grande scudiscio sopra la mia — 42 — ,