Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/30

Non voglio aiinojarvi a dirvi-fatte le sensazioni che mi ebbi: sappiate solò che rinnovai più d’ una volta la prova dello; specchio, e che spesso m’ intervenne di• rivocare col mio fiato, la»cara immagine , quantunque anche' spesso mi sia riescita insanamente la prova. ■'

Allora corsi come un insensato verso

)a casa: deserta, contemplando nelle fine* «tre le lunghe! ore,'senza1 che mai un’ umana creatura .consentisse a mostrarsi.

In tutti i miei pensieri io non vivea che per lei j tuttoil resto eia morto perirne; addio agli amici, e agli studi più.cari. Cotesta immagine era 1 sempre con me-, e quando cominciava ad illanguidirsi, un dolor violento tutto mi occupava, per cui i mi ritornava sugli occhi più bella e viva che mai. Da questo - misero stato procedeva un’ apatia così universale, che mi lasciava <{uasi sempre in una fiera • prostrazione.

Allora erano inutili lutte le prove che io tentava co Ilo. specchio,.ma appena mi tornavano le forze smarrite, 6ubitò l’ immagine tornava con loro'bella di nuove grazie, vi Questa tentazione continua adoperava su me di uii modo funesto; per cui andavsi attorno pallido come la morte e tutto — 3i