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9 — non che alla caraffa di cosi strana foggia, onde ini si passò subito davanti l'immagine d’ una creatura angelica, circont data da una dannosa copia di magiche grazie. Allora il vecchio Intendente non fu più per me che uno stregone che faceva le sue arti nella casa deserta. E tanto si travagliò in questo l’ immaginativa, che in quella notte appunto rividi, e non in sogno, ma nel delirio dell’ assopimento la bianca mano col bel dito ingemmato, e il tondo braccio, ed il ricco monile. E a poco a poco trapelò, come da una fitta nube un caro viso cogli occhi celesti dolorosamente supplicanti, e cosi vidi sorgere al mio cospetto il fantasma meraviglioso d’ una giovinetta in tutto lo splendore degli anni. Se non che subito m’ accorsi che la nube altro non era che il vapore che si alzava dalla caraffa di cristallo che teneva in mano la giovine bellezza, diffondendosi pel cielo a lievi spire.

Angelica apparizione 1 allora esclamai, dimmi ove siedi, e perchè sei tenuta prigione? Oh come sono pieni di dolore e d’ affetto gli sguardi tuoi 1 Io so che sei fatta schiava dall’ arte infernale di un <*—