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con uno sguardo la figurai che entrava. Ed io intesi il cenno. Quel bizzarro vestimento certo non lo poteva indossare che il vecchio Intendente della n ' 1 casa mistei'iosa. — Figuratevi un ornicciattolo secco con un viso da mummia, il naso adunco, le labbra serrate, due occhi da gatto verdi e scintillanti, il perpetuo sorridere d’ un pazzo, un ciuffo architettato alla moda antica con delle ali polverate ed una gran borsa, un abito> color caffè vecchio e smunto, ma ben spazzolato, con calze grigie e due grandi scarpe con fibbie. Questo figurino ha due mani enormie delle dita estremamente lunghesei scarne. . , , S’ avanza tutto tirato verso il banco, squadrando con un sorriso le ghiottonerie serrate nelle bottiglie di cristallo, domandando con una voce fievole e quasi piangente-due aranci confetti, due maccheroni , due marroni ghiacciati.

11 confettiere mise da un canto tutto quello che gli era stato dimandato. — Pesate, pesate, mio degno vicino, disse l’ Intendente , traendosi di tasca un borsellino di cuojo. E il danaro che fece suonare sul banco era tutto di monete fuori