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ogni giorno la tempra meridionale della povera Giorgina, già consunta dalla tristezza; tanto che l’ affanno le tolse la vita, subito che ebbe ricuperato lo sposo.

Andrès credette che la disperazione l’ avrebbe morto; e certo morto l’ avrebbe se non l’ avesse affezionato - alla vita il fanciulletto che gli era venuto • da lei, viva immagine della madre. Dunque se non morì fu per amore di lui, ed anzi così si studiò di rinfrancarsi, che fra due anni fu in grado di cacciare, ed accudire alle altre sue bisogne.

Intanto era stato condotto a termine il processo di Trabacchio, dannato con suo pad/’e alla pena del fuoco senz’ altro temporeggiare. Andrès tornava una sera dal bosco col suo figliuoletto ed era già presso al castello quando intese un1 gemito lamentevole che pareva uscisse dal fosso vicino. Corse e trovò un nomo lacero e cencioso -tuffato nel pantano in punto di morte, e travagliato da fieri dolori. Si gittò dalle spalle 1’ archibugio e il carniere, e trasse a stento questo malarrivato dal limaccio ove affogava, se non che arretrò di raccapricfcio quando ne scoperse il viso; era Trabacchio. Lo— 148 —