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— 133 — d’ aver visto Andrès al suo fianco combattere il castello di Fach. Andrès fu sciolto dalla lunga prigionia che gli era toccata, ed andò a porsi al castello con sua moglie, ove fu ricevuto con festa dal a j t generoso conte. • ‘ Allora fu indirizzato ben diversamente il processo contro Ignazio, che pareva tutto mutato dopo la liberazione di Andrès. DepóstO. ogni orgoglio, fece delle confessioni da raccapi*icciarne i giudici j incolpandosi con tutti i segni del più gran pentimento d’ essere venuto a patti col Diavolo, patti che gli osservava sino dalla sua infanzia, onde convenne che fosse aiutato dal Magistrato ecclesiastico e messo in mano dei preti.

I suoi costituti erano pieni di cosi strani accidenti che si avrebbero avviti come immaginazioni d'un cervello non sano, se le informazioni che si tolsero da Napoli, che disse essere sua patria, non avessero data la certezza del fatto.

Un estratto degli atti del tribunale ecclesiastico di Napoli, porse i seguenti ricapiti sulla condizione di Ignazio Denner.