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y n|f v • » 9 r y** c . s. - -u3 — Giorgina non cessava, di gridare: ah!

mio manto! mio marito! che forse era '• ! jj » ) i V i -H i: ; * - < ) * al castello! ah! povero signore!

Trattante i masnadieri cantavano e be„ vevano nella camera attigua aspettando che si recasse in tavola.. ? j. .

' •» f \ • ' J i j Hi /»t!7 r/i • *J I I I . » .. ‘! al , f jpià cominciava a spuntar l’ alba quando sopravvenne l’ odioso Denner, e subito misero! mano a scegliere i fardelli e le casse, che avevano recato seco lòr sui • • • IT * w { "Ç ' • i * cavalli. Giorgina intese il suono del denaro , che si numerava e il tintinnio del 7 •~TT , I.' .». .fc.*»/ * a • * J i r-4TV * * a il <7 • . , • 7r F»». J 13 vasellame d’ argento, j.« Infine quando fu fatto giorno, si mìsero tutti in viaggio, da Denner in fuori, il quale sorridendo tutto amorevolmente disse a Giorgina: ; —Voi siete forte spaventata perchè forse vostro marito non v’ ha detto che da ... gran tempo è dei nostri. Anzi mi duole assai che non sia ancora ritornato per-chè forse ha smarrita la 'Strada. Egli è stato con noi al castello del malvagio conte che ci noja da due anni con ogni .genere di persecuzione, e di cui finalmente abbiamo fatta la vendetta che vedete. Fu ammazzato per mano di vostro marito; ma tranquillatevi, e dite ad Anf — m4— . .