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poggio col dorso ripieno di borra. “È qui che voi lavorerete provvisoriamente, disse l’archivista Lindhorst. Io vi condurrò forse un giorno nella biblioteca azzurra dove voi avete così subitaneamente pronunciato il nome di mia figlia; ma vedremo. Però io vorrei convincermi prima della vostra attitudine ad eseguire questo lavoro a norma dei miei desiderj e con tutta la cura voluta dalla sua importanza.”

Lo studente Anselmo riprese interamente coraggio, e non fu senza un interno contento ch’egli cavò dalla saccoccia le sue scritture e i suoi disegni, persuaso che l’archivista resterebbe incantato dei suoi rari talenti; ma appena l’archivista ebbe gettati gli occhi sul primo foglio (era un modello di scrittura inglese del genere più elegante), ch’egli si mise a sorridere con aria singolare, e scosse la testa; fu lo stesso al foglio seguente, tal che il sangue ne saliva al viso del povero Anselmo; e quando infine quel riso divenne, assai beffardo e disdegnoso egli non potè contenere il suo mal umore: “Signor archivista, diss’egli, mi sembra che voi non siate molto sod-