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abbiate in fine mantenuta la vostra parola; compiacetevi di seguirmi, poichè devo condurvi senza ritardo nel vostro laboratorio.” Egli attraversò rapidamente il vestibolo, ed aprì una piccola porta laterale che conduceva in un corridojo.

Anselmo, tutto allegro, camminava dietro l’archivista, essi passarono dal corridojo in una sala, o piuttosto in una serra meravigliosa; poichè, dalle due parti le mura erano guernite fino al soffitto di piante rare ed anche di grandi alberi coperti di fiori e di foglie singolari. Un chiarore magico ed abbagliante rischiarava la serra senza che si potesse indovinare donde veniva; poichè non si vedeva nessuna finestra. Gettando gli occhi attraverso le piante e gli alberi spessi, lo studente Anselmo credette scorgere degli ampli viali che si prolungavano in lontananza. — Sul cupo fogliame dei cipressi staccavansi dei bacini di marmo sormontati da strane figure che slanciavano dei zampilli di cristallo, e le loro onde romoreggianti ricadevano in gigli dal calice d’argento; strane voci mormoravano e fischiavano in quella foresta