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e andò molto in collera con sua sorella fanciulla di dodici anni, che affatto indifferente a quello che succedeva, non aveva lasciato il suo telajo da ricamo.

Intanto erano già tre ore: bisognava dar ordine alla camera e preparare l’occorrente pel caffè; poichè le signorine Oster si erano fatte annunziare.presso la loro amica. Ma Veronica aveva un bel ritirare una tavola, togliere un quaderno, dal suo pianoforte, prendere dalla credenza le tazze, e la caffettiera; dietro la tavola, sul pianoforte, nella credenza, nelle tazze, in fondo alla caffettiera, dappertutto essa non vedeva che quella figura schifosa che rideva sardonicamente e diceva, gettando scintille dalle sue dita di ragno. “Tu hai un bel fare! Egli non sarà mai tuo marito! mai tuo marito” E quando la povera fanciulla tralasciando le sue faccende fuggiva spaventata in mezzo alla camera, la stessa figura nascosta dietro la stufa ingrandiva a vista d’occhio, e presentando un brutto naso lungo un braccio, ruggiva e muggiva, “Non mai tuo marito!” “Non vedi tu niente, non senti tu niente sorella mia” gridò Veronica tremando e non osando